Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Nella grande famiglia delle scimie tre si distinguono per la loro rassomiglianza all'uomo: le così dette scimie antropoidi; e sono l'orang-outang di
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Infine l'insieme delle specie create può essere rappresentato da un albero: i rami verdi dell'annata sono le specie attuali, i bottoni sono le
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stipiti su di un ramo stipite più vecchio; e retrocedendo sempre logicamente, nella serie delle epoche preumane, saremo condotti a far derivare tutte le
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Le scimie colle quali dobbiamo sopportar il confronto sono queste tre che conoscete, l'orang-outang, il chimpansé, il gorilla, e delle quali vi
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l'uomo che si sente uomo non si rifiuta mai dallo spingere lo sguardo sotto il velame delle apparenze.
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alla moda, il beniamino de' giornali e delle conversazioni della City, ricomparendo ad ogni tratto al suo posto d'onore, fra il cotone e la politica
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Enorme è la lunghezza delle estremità anteriori nell'orang-outang; colle dita distese giungono fin presso al calcagno; e da questo lato vincono il
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Papou, di un nero dell'Australia, ed allora la distanza fra i due soggetti di confronto scema d'assai. L'angolo faciale delle razze umane oscilla fra due
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Dapprima bisogna riconoscere che la mano ed il piede sono parti fra di loro perfettamente omologhe, come lo sono tutte le singole parti delle
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L'incesso delle scimie è affatto particolare e ben diverso da quello dell'uomo: esse mettono a terra non la pianta ma il margine esterno del piede
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È vero che nelle scimie il pollice dei piedi è assai più corto del pollice delle altre dita, mentre il contrario è nel piede umano; ma guardate come
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tronco e nell'interno delle coscie, nelle quali parti il nudo prevalente della pelle lascia trasparire attraverso il livido un po' di rosso-carneo; ed
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aggruppamento, colla medesima ricchezza di nervi e terminazione de' nervi nelle papille stesse; e per tali caratteri è differente dalla pelle delle altre
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Insistendo nell'esame comparativo de' caratteri della pelle, le analogie fra l'uomo e le scimie saranno maggiori delle differenze. Nella generalità
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Le differenze leggere ed incostanti che nell'uomo e nelle scimie presentano i muscoli delle varie parti del corpo non sono pel nostro soggetto gran
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Quanto alla forma generale il cranio delle scimie si distingue subito dal cranio umano per il prolungamento delle ossa mascellari e della mandibola
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delle vertebre cervicali, come vedete specialmente in questo scheletro di vecchio gorilla che vi sta dinanzi agli occhi.
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nervi de' sensi e de' movimenti delle varie parti della testa, ed oltre ciò un paio di nervi, i più importanti di tutti, che, scendendo ai lati del collo
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spinale, che si interna nel canale delle vertebre.
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La prevalenza degli emisferi, particolarmente della porzione loro superiore, in confronto delle altre parti della massa encefalica è massima
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Di pari passo con questi caratteri di superiorità cammina lo sviluppo delle circonvoluzioni cerebrali, le quali sono al massimo grado di
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di solco del Silvio; e notate innanzi tutto che esso è caratteristico dell'uomo e delle scimie. Divaricati i margini di questo solco, si scopre nel suo
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Il principale risultato delle ingegnosissime ricerche di Gratiolet è questo: che la distribuzione delle pieghe o circonvoluzioni cerebrali segue, ne
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prolungamento posteriore delle cavità interne degli emisferi, ossia de' ventricoli cerebrali, in quella prominenza che gli anatomici chiamano piccolo
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Sarebbe del più grande interesse il rintracciare le prime origini dell'uomo nella storia del mondo, il conoscere i caratteri precisi delle razze
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estinte, coll'orso delle caverne, col leone delle caverne, col cervo delle grandi corna, col rinoceronte dal setto nasale, coll'elefante velloso
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quadrumani, deve essere definitivamente abbattuta, e l'ordine dei primati ristabilito. Nel secolo delle unificazioni, dovremmo far anche questa.
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probabilmente ancora di un grado più in basso nella serie delle formazioni geologiche: nel terreno terziario inferiore od eoceno.
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delicati, sono all'onor della scienza, e quindi sarebbe temerario il precipitare ora delle asserzioni nell'uno o nell'altro verso. Non devo però passare
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si mascherano troppo soventi sotto la speciosa parola di eclettismo. L'uomo è una derivazione delle scimie, e queste sono una figliazione del ramo de
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L'ipotesi della derivazione de' così detti quadrumani da equivalenti marsupiali, è pure convalidata dalla composizione delle serie, terminata
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Un fatto analogo si rileva dalla distribuzione delle piante. Con molta perspicacia il prof. Unger ha fatto vedere quali stretti rapporti abbia la
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delle estremità, per il minor sviluppo delle saccocce laringee, il chimpansé vince alla sua volta l'orang-outang; che se il gorilla è l'ultima delle
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È tale questa inferiorità, che il vero posto sistematico delle scimie del nuovo continente è nel grande intervallo che separa le scimie del
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Io mi ricordo con vero piacere della circostanza nella quale quest'idea sull'origine multilaterale delle razze umane venne a balenare nella mente di
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Come in altre sue anteriori pubblicazioni, Vogt ammette la pluralità delle specie del genere umano, e l'origine autoctona delle specie stesse. Ora
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Fra le varie pubblicazioni recentissime intorno a queste ardenti quistioni dell'origine dell'uomo, delle sue affinità zoologiche, merita un posto
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è mancato nel bollore delle speranze; un distintivo fisicamente indeterminabile, ma più forte d'una sequela di sofismi.
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che sono cacciati in esilio; sulle aduste spiagge dell'Africa vede grandi cumuli di fango rassodato, e dentro un altro regno, quello delle termiti, pure
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religioso, dovrà vedere nel fondo del calice delle miserie umane queste affatto caratteristiche e proprie, che sono il maligno sospetto, la menzogna, il
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alla fucina, primi fondamenti delle società umane. Ma non è ancora quello ch'io voglio dire. Un pensiero che ho preso al volo in una conversazione
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animali delle prime epoche della creazione, in confronto delle forme ora esistenti; ma che, procedendo regolarmente da quelle più lontane epoche
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scomparsa di queste forme l'azione distruttiva delle rivoluzioni telluriche: fa passare la vita e la morte in periodica vicenda sulla faccia della terra
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e moltiforme di una creazione unica non mai interrotta, ammette pure (e come potrebbe altrimenti?) lo stesso ordine cronologico delle varie forme di
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Le prime idee sulla variabilità delle specie, sulla loro figliazione genealogica, tralucono già negli scritti di alcuni filosofi della natura del
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Non è mio proposito il discutere qui, e né tampoco esporre in riassunto, le idee fondamentali del celebre autore dell'Origine delle specie; solo
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Or bene, Darwin ha fatto uno studio affatto particolare delle varie razze di questi uccelli, ed ha trovato che la loro variabilità tocca veramente il
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nutrono della corteccia delle piante un color grigio screziato; il tetraone delle nevi bianco in inverno, il tetraone di Scozia colore degli scopeti, il
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Vero è che in tutte le variazioni delle nostre specie di animali domestici interviene sempre l'azione dell'uomo più o meno diretta, ora metodica, ora
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Potrei citare vari altri particolari esempi, ma ne sceglierò uno solo e lo prenderò dal libro immortale sull'origine delle specie. In Inghilterra è
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